È questo il 1 maggio di tanti giovani, troppi per esprimere solo rassegnazione. Per questo il CNCA chiede di tornare ad investire sul futuro: chiede di affrontare seriamente la “questione giovanile”.Il 18 aprile 2017, durante le audizioni parlamentari in preparazione del DEF, Roberto Monducci – Direttore del Dipartimento per la produzione statistica (Istat) – evidenzia la gravità della situazione. L’Italia rimane tra i Paesi europei quello con il tasso di occupazione degli under 35 più basso: tra i 25 e i 34 anni solo il 60,3% lavora e questa situazione, denuncia Monducci, “costituisce una criticità per il presente e il futuro di queste generazioni, che rischiano di non avere una storia contributiva adeguata”. “Il loro scarso impiego – prosegue il direttore – inoltre, indica una grave situazione di sottoutilizzo di un segmento di popolazione ad elevato impatto potenziale sullo sviluppo economico del Paese”. Non è “solo” un problema economico, è una questione molto più complessa ed impatta sullo sviluppo sano della persona e sulla “salute” di un’intera comunità. La marginalizzazione economica e sociale dei giovani ha generato infatti una profonda crisi della fiducia, spesso una rottura del patto di cittadinanza. I giovani (in particolare la fascia 25-34 anni) sono essenziali per lo sviluppo economico, per produrre innovazione, per l’incremento demografico, per generare coesione sociale e senso civico. Senza i giovani siamo condannati a non avere futuro. Il CNCA dal 2004 si occupa di politiche giovanili, promuovendo a livello nazionale e di singole federazioni regionali, reti tra organizzazioni che promuovono progetti e azioni a favore del protagonismo dei giovani e della loro cittadinanza attiva. Dal 2006 ha creato un network di politiche giovanili con le principali reti nazionali: rete Iter, CGM Gruppo cooperativo consorzio Mestieri, Politichegiovanili.it; CESV, CEMEA. Ci si è posizionati rispetto al Ministero (Dipartimento Gioventù e Welfare), promuovendo la partecipazione dei giovani e il loro contributo per lo sviluppo organico e competitivo dei sistemi locali, la universalizzazione dei diritti sociali e civili, la crescita della cultura della legalità e della giustizia. Ha collaborato con Italia Lavoro per una riflessione congiunta su Garanzia Giovani e sulle altre misure europee e nazionali di occupabilità dei giovani; in Lombardia ha partecipato all’avvio e consolidalmento del tavolo inter-direzionale per la programmazione dei Piani Territoriali Giovani. Nell’ultimo anno, è stato avviato un dialogo strutturato (nazionale e regionale) sul raccordo giovani talenti e beni comuni, per la rigenerazione del tessuto economico, sociale, urbano.
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Chi siamo Il CNCA Lombardia ogni anno si fa carico di oltre 8000 persone ed entra in contatto con circa 120.000 cittadini nel territorio regionale.Il Cnca si compone di 37 gruppi aderenti presenti in 10 provincie della Regione, che raccolgono circa 2000 soci, 1800 lavoratori, 180 strutture residenziali (minorenni – persone con disabilità – dipendenze – mamme bambino – housing sociale) e 270 servizi diurni e progetti territoriali (centri diurni e servizi domiciliari per minori, disabili e anziani – unità di strada – servizi prevenzione – politiche giovanili – carcere) Si è costituita formalmente il 31 gennaio 2006. Info e contatti: CNCA Lombardia Ufficio Stampa |