
Con le 2 ordinanze 619 e 620, emanate ad un solo giorno di distanza (il 15 e il 16 ottobre rispettivamente), il Presidente della Regione Lombardia e tutta la sua Giunta sembrano non avere imparato nulla dai mesi di pandemia che ha investito con particolare violenza la nostra Regione e tanto meno dai tantissimi e vergognosi errori commessi nella gestione non solo sanitaria ma anche sociale degli effetti dirompenti della pandemia.
Senza voler operare alcuna distinzione tra le molto differenti tipologie delle strutture di accoglienza residenziale, come già fatto con precedenti provvedimenti emanati in primavera ed estate, le ordinanze decretano il divieto per parenti e caregiver di poter fare visita ai propri cari ospitati in ogni genere di struttura residenziale (“salvo se in situazioni di fine vita”…), estendendo questo divieto dalla scadenza del 19 ottobre (ordinanza 619) a quella del 06 novembre 2020 (ordinanza 620).
Entrambe questi provvedimenti “fotocopia” sono il segnale della medesima inaccettabile politica difensiva, con cui Regione Lombardia vuole tutelarsi nella massima misura possibile da qualunque assunzione di responsabilità e scaricare ogni valutazione sulle figure dei “super” Referenti Covid-19 delle singole strutture. Chi ne fa le spese sono anche questa volta le persone fragili, condannate a ritornare nell’isolamento in cui sono state costrette per mesi fino a poco tempo fa.
A questa logica inaccettabile diciamo forte il nostro NO e ci uniamo ai tanti che chiedono che Regione Lombardia ritiri queste ordinanze a dir poco vergognose.”