Nato a Pian d’Artogne (BS), don Redento si è formato come curato in Valle Camonica per poi partire per un’esperienza di sette anni in Africa con il popolo nomade dei Rendille nel deserto del Kenya.Rientrato a Brescia negli anni ’70 ha incontrato il dilagante fenomeno della tossicodipendenza da eroina che riguardava, in particolare, le fasce più giovani di una popolazione in forte crisi di identità ed attratta dallo sballo nelle sue diverse forme nel periodo appena successivo ai subbugli del ’68.Don Redento si è da subito interessato agli emarginati e ai tossicodipendenti che sostavano in strada concentrando la loro presenza in piazzetta Vescovado in centro a Brescia e, insieme a un gruppo di volontari con il consenso della Curia, ha aperto in una casa data in uso gratuito dalla parrocchia di Bessimo di Rogno (BG) una comunità rivolta all’accoglienza di emarginati giovani e adulti anche con forti problematiche di dipendenza da eroina ed alcool.Era il 29 agosto del 1976 e quella casa sarebbe poi diventata la «Comunità di Bessimo» da cui la Cooperativa avrebbe poi preso il nome.Profondamente addolorati dalla Sua scomparsa, ci rassicura il fatto che stiamo tutti portando avanti con passione quello che lui ha iniziato 44 anni fa e che ha permesso di cambiare la vita di migliaia di persone.Qui è disponibile una breve storia di quanto ha fatto nella Cooperativa di Bessimo: |