Approvato il decreto Salvini in materia di sicurezza e immigrazione, che modifica la normativa in materia di accoglienza.

Il CNCA Lombardia promuove un approccio diverso: la partecipazione vivace dei cittadini alla solidarietà, alla costruzione e ri-costruzione di legami di cittadinanza e civiltà

Gli esempi di TERREFERME, Ca Roman e del tutore volontario
Milano, 24 settembre 2018 – Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Salvini in materia di sicurezza e immigrazione. Il provvedimento modifica la normativa in materia dell’accoglienza dei profughi, in particolare dei richiedenti asilo, abolendo il permesso umanitario.
Il CNCA Lombardia promuove un modello opposto: un contesto di cittadinanza attiva e democrazia partecipata, nel quale si collocano ad esempio le esperienze dirette di cittadini che hanno scelto di essere famiglie accoglienti di minorenni migranti soli.

È ad esempio il progetto TERREFERME gestito dal CNCA  in accordo con UNICEF: TERREFERME pone al centro il diritto di ogni minorenne di sperimentare relazioni familiari   accoglienti e prossime (così come previsto dalla CRC ratificata in Italia 1991) e contestualmente percorre concretamente la strada dell’etica della  “corresponsabilità”  dove cittadini/famiglie del Nord (Veneto e Lombardia) accolgono minorenni  migranti soli  ospiti di strutture in Sicilia, regione di sbarco e con il 42%  circa di minorenni migranti soli presenti. TERREFERME ha reso evidente che è possibile dare risposte sensate e coerenti di accoglienza diffusa, partecipata, solidale orientata a sostenere processi di cittadinanza attiva:  sono circa 260 persone (famiglie, singoli, operatori)  che hanno partecipato ai percorsi formativi, molti di loro dichiarando che questo è il “loro modo concreto” di dire no alle scelte urlate di respingimento e di chiusura verso l’altro.

Oggi sono già in atto le prime accoglienze familiari e altre sono in programma, sono circa 25 le risorse famigliari selezionale e idonee, altre si stanno candidando.
Le reti di famiglie accoglienti sono sempre dei processi sociali. L’affido è un progetto sociale e racconta di un modo di essere famiglia, di come essere comunità sociale, della qualità dei legami inclusivi o meno che vogliamo costruire, dice verso quale futuro andare.

Più recente è invece l’esperienza di CA Roman 2018 (alla sua 5° edizione, organizzata dalCNCA Veneto) che ha visto  la partecipazione  di famiglie e cittadini accoglienti di Veneto e Lombardia (circa 230 partecipanti: famiglie con bambini, singoli) per vivere insieme una “tre giorni” (7/8/9 settembre 18) presso l’Oasi naturalistica di Ca Roman (laguna veneta) di convivialità, confronto, partecipazione e costruzione/implementazione di reti e legami solidali tra persone a partire dalla riqualificazione degli abituali contesti di vita perché diventino/ridiventino “luoghi vivi e vitali” di benessere condiviso, di relazioni attente e pacifiche, di prossimità, di costruzione di futuro per noi e per i nostri figli.

Infine, il CNCA ha dato la propria disponibilità a collaborare per sostenere e accompagnare la funzione delicata e importante del tutore volontario di minorenni migranti soli anche attraverso la disponibilità  e la candidatura diretta data da alcuni operatori del CNCA a diventare concretamente tutore volontario quale espressione, ancora una volta, di impegno diretto a tutela dei diritti delle persone.

Per informazioni segreteria.lombardia@cnca.it

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